Antonio Donghi (1897 - 1963)

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Antonio Donghi (Roma 1897 - 1963) è stato un pittore del XIX e XX secolo. Diplomatosi nel 1916 all'Istituto delle Belle Arti di Roma, dopo la guerra studia a Firenze e a Venezia l'arte del XVII e XVIII secolo e ammira Pier della Francesca, Caravaggio e i pittori fiamminghi. Inizia a dedicarsi alla pittura nell'ambito del ritorno all'ordine, riflettendo sul lavoro di Carrà e Morandi. Nel 1922 espone per la prima volta con il dipinto Via del Lavatore all'Esposizione della Società Amatori e Cultori di Roma e in seguito alla Biennale romana con Nudo di donna, la cui semplicità e stati- cità contraddistingueranno tutta la sua produzione. Nel 1924 tiene presso la Sala Stuard in via Veneto la sua prima mostra personale. Le sue opere vengono accostate al Realismo magico e ne viene lodata la precisione con la quale viene rappresentata una dimensione quotidiana in cui ogni gesto ha una sua ben precisa necessità. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1928 e in seguito alla prima mostra del gruppo Novecento, dove conosce Ugo Ojetti, in seguito suo collezionista e tramite con le gallerie americane. All'inizio degli anni '30 partecipa all'Exhibition of Modern Art a Boston e in seguito è alla New Gallery di New York con una mostra personale, in cui presenta opere che affrontano il tema del travestimento e dell'abito, visto come indispensabile per definire diversi ruoli. Nel 1936 gli viene assegnata la cattedra di figura disegnata all'Accademia delle Belle Arti di Roma. Gli anni 40 lo vedono partecipare a numerose esposizioni, tra cui una mostra personale alla Galleria Gian Ferrari di Milano, dove espone opere dedicate al paesaggio, interesse che contraddistinguerà la sua produzione negli ultinmi anni.

FONTE: La Famiglia nell'arte

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